Ansia e panico legate a situazioni specifiche o generalizzate
Disagio nelle relazioni interpersonali e sentimentali
Problematiche della sfera alimentare, dipendenze
Alterazioni dell’umore e depressione
“Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa”
Pirandello
Nel mio lavoro come psicoterapeuta cerco di creare uno spazio relazionale autentico, libero e di riflessione dove attraverso l’empatia, il non giudizio e la professionalità accompagno la persona nel suo processo trasformativo.
Uno dei fattori importanti in un percorso è l’alleanza terapeutica, è importante sentirsi liberi di essere e di esprimersi. Nella terapia con i miei pazienti, assecondando l’inclinazione individuale, propongo l’utilizzo di materiale artistico, fotografie, poesie, disegni o scritti, che diventano contenuto significativo per il percorso terapeutico permettendo così, come i sogni, l’emergere dell’inconscio. Continua...
Le prime sedute hanno uno scopo orientativo dando la possibilità al paziente di capire se potranno esserci le basi per lavorare insieme. Con il paziente, raccolgo alcune informazioni sulla sua storia e sulla motivazione ad intraprendere un percorso terapeutico. Insieme decidiamo il modo in cui proseguire e gli aspetti su cui focalizzarci iniziando l’ analisi del profondo. Credo molto nella terapia come un viaggio, un sentiero che terapeuta e paziente costruiscono seduta dopo seduta. Non si tratta di trasferire delle conoscenze “su” qualcosa ma di fare esperienza” di” qualcosa. Il mio lavoro è questo, accompagnare la persona nel suo processo trasformativo al fine di promuovere un cambiamento interno.
L’approccio junghiano si fonda sul riconoscimento e sulla valorizzazione dell’unicità e delle potenzialità presenti in ogni essere umano. È un analisi che investe tutti gli aspetti della persona e più che focalizzarsi sul sintomo si interessa delle dinamiche inconsce alla base di quel sintomo. Sintomi come ansia e depressione, possono infatti essere letti come segnali del mancato sviluppo di alcuni aspetti della personalità.
Nel lavoro terapeutico si cerca di comprendere e affrontare gli ostacoli, interni o esterni, che impediscono a ciascuno di “diventare pienamente se stesso”, concetto che Jung chiamava “processo di individuazione”. È un percorso adatto a chi decide di indagare nel profondo della propria psiche, ampliare la consapevolezza di sé e riscoprire i reali bisogni e desideri.
Le motivazioni che spingono ad utilizzare la fotografia in psicoterapia sono molteplici. Le immagini prodotte o osservate, diventano un mezzo espressivo attraverso cui il soggetto può esprimere emozioni, pensiere e ricordi, diventando materiale fondamentale per il percorso terapeutico. Grazie all’immediatezza dell’immagine, il paziente, attraverso il processo proiettivo, riesce ad esprimere vissuti e stati d’animo difficili da verbalizzare…
Mi sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità all’Università degli studi di Torino discutendo la tesi “Telefonate a sfondo sessuale ricevute nei centri del Telefono amico di Torino e Rivoli”, con votazione di 110/110 con lode.
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Credo nel lavoro multidisciplinare e nella sua ricchezza che consente di affrontare ogni difficoltà da differenti punti di vista.
Insieme ad una fotografa, ho condotto corsi di fotografia terapeutica finalizzati a sviluppare un percorso di ampliamento della conoscenza di sé attraverso le immagini. Attualmente collaboro con la Dott.ssa Cristina Accornero, Biologa Nutrizionista, con cui offro un approccio integrato alle difficoltà legate all’alimentazione
Ciclicamente creiamo workshop tematici legati alle problematiche alimentari per approfondire il tema della nutrizione sia dal punto di vista psichico che fisico.